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giovedì 12 aprile 2012

Facebook Instagram tutti i perché

Partiamo dal fatto che Facebook ha comprato Instagram a caro prezzo, perché è una start up e ha un utilizzo ristretto. Per il social network i 1 miliardo di dollari spesi sono un'enormità considerato che nel 2011 la spesa totale per acquisizioni di aziende e prodotti utili riportava un totale di soli 68 milioni (milioni non miliardi nel 2011).
A questo punto, considerata l'imminente quotazione in borsa di Facebook per circa 100 miliardi di dollari, secondo me quest'operazione è stata fatta ora perché dopo la scesa a Wall Street gli Istituti di controllo non avrebbero accettato facilmente che un'azienda partecipata anche da normali cittadini facesse un'acquisizione simile senza opporsi o almeno trovare dei grattacapi.
La risposta al perché sia stata fatta questa enorme spesa arriva da alcuni fattori, Instagram ha milioni di utenti ed è in costante crescita, non è solo un'app che consiste nella modifica delle foto ma un piccolo social network che ne prevede commenti profili e condivisione. A mio parere Facebook ha visto in questa piccola azienda una potenziale minaccia futura, soprattutto dovuta al forte coinvolgimento che lega gli utenti Instagram con il concorrente Twitter.
Tutto ciò mi riporta alla mente come altre aziende storiche (kodak e polaroid) siano state lasciate fallire e chiudere con milioni di dipendenti mentre una nuova azienda ne ha acquistata un'altra per cifre folli.
Il mondo sta cambiando anzi è cambiato, ma poi neanche tanto se si pensa che Instagram utilizza dei filtri per modificare le foto ispirate proprio alle vecchie tecniche e materiali utilizzati da Kodak e Polaroid.


Instagram, in Italia non sarebbe mai nata

Instagram, comprata da Facebook per un miliardo, è una bella storia di imprese e idee finanziate da capitali intelligenti e coraggiosi. Per arrivare a valere un miliardo, sono servite decine di milioni di investimenti di venture capital. Una cosa impossibile, in Italia, dove nel 2011 son stati finanziate operazioni per 40 milioni di euro. Peanuts, come si direbbe nell’America di Facebook e Instagram.
Magari sarà una nuova bolla come quella dei titoli tecnologici a Wall Street, ma questa transazione fa pensare...

Instagram è un'azienda con 13 dipendenti che offre agli utenti un'app per iphone che consente di fare foto con filtri particolari di cui molti che si ispirano alle vecchie foto come Kodak o Polaroid. E' stata scaricata da 30 milioni di cellulari. In Italia non sarebbe mai potuta neanche nascere perché Instagram ha avuto un'investimento iniziale è stato di 500.000 dollari, poi al raggiungimento di 1,75 milioni di utenti ha richiesto altri sette milioni di dollari, fino a un’ultima infusione (un paio di settimane fa) da 60 milioni, guidata da Sequioa Capital – il maggior fondo di capitale d’impresa del mondo.
In Italia nei primi 6 mesi del 2011 sono state finanziate start up per soli 40 milioni di euro totali, mentre in America solo nei secondi 6 mesi del 2011 sono stati finanziati 7,6 miliardi di dollari, circa 5,5 miliardi di euro. I nostri 40 milioni fanno ridere in confronto...
Da molte ricerche l'Italia risulta al trenduesimo posto mondiale per attrattiva a nuovi investimenti, Gran Bretagna seconda, Germania decima e Francia quattordicesima. Peggio di noi solo la Grecia!
Ricordiamo che anche negli USA ci sono state molte start up che hanno fallito e bruciato centinaia di milioni di dollari, ma nella media ne bastano un paio riuscite per sostenere e rientrare del finanziamento di tutte.
Ora in Italia non si finanziano le start up, ma si tolgono anche i fondi alle imprese già esistenti e storiche, quindi non solo non attraiamo nuovi investimenti ma facciamo anche scappare quelli già esistenti.